Terme di Cretone

La terapia con acque sulfuree

Terapia Terme

Le acque sulfuree, cioè quelle acque che possiedono una quantità pari o superiore a 1 mg di acido solfidrico per litro, sono in grado di produrre importanti azioni biologiche, soprattutto se utilizzate sul posto con apparecchi direttamente alimentati dalla sorgente. Infatti i composti sulfurei vengono assorbiti attraverso la cure, le mucose delle vie respiratorie, vaginale e dell’apparato gastroenterico ed aiutano l’organismo a difendersi sia nei confronti degli stimoli infiammatori endogeni che degli agenti pro infiammatori esterni.

Hanno quindi importanti caratteristiche terapeutiche, godendo di proprietà anticatarrali, mucolitiche, antinfiammatorie, riattivanti la microcircolazione mucosa, immunostimolanti e antiossidanti (combattono i radicali liberi).
In particolare, per l’apparato respiratorio sono importanti le proprietà immunostimolanti e mucolitiche – anticatarrali.
L’infiammazione delle mucose rende il muco più abbondante e vischioso, assumendo le caratteristiche del cosiddetto catarro: l’idrogeno solforato contenuto nelle acque fluidifica il muco e ne consente così l’eliminazione.

Le acque sulfuree sono dunque efficaci nel trattamento di molte patologie croniche riguardanti orecchio, naso e gola (riniti, rinofaringiti, sinusiti, faringotonsilliti, laringiti, otiti catarrali); bronchi e polmoni (bronchiti croniche catarrali e broncopatie ostruttive).
La rinosinusite cronica, caratterizzata da dolore facciale, ostruzione nasale con secrezioni catarrali dense; la rinofaringite cronica, che si manifesta con dolore e senso di costrizione a livello del faringe; l’otite catarrale, dovuta ad accumulo di liquido sieroso o mucoso nella tuba e nella cavità timpanica, che si manifesta con riduzione della capacità uditiva; sono tutte parologie che beneficiano delle acque sulfuree utilizzate sotto forma di inalazioni (aerosol) e di insufflazioni endotimpaniche.

L’aerosol determina la produzione di particelle di acqua sulfurea che, per le piccolissime dimensioni (circa 2 micron) possono raggiungere facilmente sia le alte che le basse vie respiratorie. Le insufflazioni consistono nell’immissione di gas sulfureo nella tuba di Eustachio e, attraverso di essa, nella cassa timpanica, dove, nelle otiti catarrali, si accumulano le secrezioni.

Quando l’insufflazione endotimpanica con il catetere presenta notevoli difficoltà (pazienti pediatrici, condizioni nasali sfavorevoli, ipersensibilità) si può ricorrere alla tecnica non invasiva detta politzer crenoterapico sulfureo.

A seconda della gravità delle affezioni si prescrivono cicli di 10-12 o più applicazioni. Spesso il beneficio è evidente fin dall’inizio della cura, ma è necessario completare il trattamento e ripeterlo di solito con periodicità annuale perché queste affezioni croniche hanno sovente un substrato anatomico o biologico (esposizione ad agenti irritanti, deviazione del setto nasale, ipertrofia dei turbinati ecc.) che ne favorisce le recidive.

 

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